domenica 18 agosto 2019

La Meuse a velo: 589,11 km pedalati

Il lungo viaggio di ritorno ci sta portando alla fine della nostra quarta vacanza in bicicletta.
 Quest'anno abbiamo "conquistato" la Mosa pedalando attraverso 3 Stati e seguendo l'Eurovelo 19: Francia, Belgio e Olanda.
Ciascuno dei 3 paesi ha un suo modo di concepire le ciclovie. In Francia si percorrono prevalentemente strade secondarie di campagna, soprattutto nella parte più a sud, da Sedan in poi la Voie Verte è piacevole e con più servizi. In Belgio, le ciclabili sono ben indicate, anche se lunghi tratti attraversano zone industriali e tante centrali nucleari. In Olanda, "il paradiso all'improvviso" niente altro da aggiungere, dei knopput abbiamo già parlato.
Abbiamo riscontrato una carenza di servizi igienici pubblici e di fontanelle lungo tutto il percorso, che diventa problematico ove questo non incroci paesi o centri abitati con bar aperti.
In tutti e tre i paesi prendere il treno con la bicicletta è estremamente facile (per regionali e intercity), in Francia la bici è gratis.
Abbiamo attraversato numerose città alcune veramente molto belle, da segnalare: Verdun, Sedan, Dinant (Maison Leffe), Namur, Maastricht, Rotterdam e Strasburgo (nota per futuri viaggi in bici su Eurovelo 5 e 15).
A Federico è rimasto molto impresso il passaggio fra Francia e Belgio ricco di fortificazioni, Dinant un vero gioiello.
Daniela si è appassionata particolarmente ai percorsi storici, L'Eurovelo19 attraversa pezzi di storia della prima e seconda guerra mondiale, intersecandosi con la Liberation Route, in alcuni casi non sufficientemente segnalati (l'app suggerita non funziona) e con una strada romana in Olanda (purtroppo con cartelli solo in olandese).
Come sempre pedalare in Europa da un senso di libertà e l'impressione che superare i confini sia piuttosto semplice (anche quest'anno le indicazioni di passaggi di frontiera erano nulli), purtroppo non è così per tutti.



Alla prossima Eurovelo... Hallå!

venerdì 16 agosto 2019

Da Vierlongsbeek a Rotterdam (pedalati 41,34 km)

Partiamo alla volta di Nijmegen dove prenderemo il treno per Rotterdam, ultima meta del nostro viaggio.

Il percorso che abbiamo scelto segua la Via Valentiana, antica via romana che prende il nome dall'imperatore Valentiniano. Lungo il percorso che è molto piacevole e si snoda lunga De Maas (la Mosa) apprendiamo che molte delle cittadine sono in realtà il frutto di castrum romani.
Oggi il tempo è clemente e ci godiamo una bella pedalata.
Abbiamo notato che i knooppunt, oltre che a prenderti in giro (vedi ieri), compaiono a sorpresa... proprio come gli ‘mbuti!
Dopo una quarantina di km giungiamo a Nijmegen che secondo alcuni siti è la città più antica dell'Olanda. Rimaniamo abbastanza meravigliati perché a Maastricht ci avevano detto essere quella la più antica. Ma documenti affermano che Nijmegen è la prima città ad aver ottenuto i diritti civili dall'impero romano nel 98 d.c. Ci basta questo per affermare che sia questa la Civitas più antica :)
A Nijmegen prendiamo un treno "sprinter" per Tilgen e di lì un Intercity per Rotterdam.
Note a margine: mentre Daniela scrive la parte sull'impero romano, Federico si gusta una deliziosa Pelgrim beer, anzi due, nel quartiere più antico di Rotterdam (Delftshaven).


In Olanda è possibile prendere tutti i tipi di treno (tranne gli eurocity) con la bici senza grossi problemi in quanto l'entrata è agevole e il posto garantito (si paga il supplemento).

giovedì 15 agosto 2019

Da Roermond a Vierlingsbeek (78,18 km pedalati)

Oggi tappa molto lunga e molto dura per colpa delle condizioni climatiche. Quando non c'era la pioggia battente c'era un forte vento, spesso contrario.

Se non fosse stato per questo il percorso sarebbe stato molto piacevole, nonostante l'abbondanza di tratti sterrati. Le piccole cittadine incontrate lungo la strada sono graziose, anche se ricche di sanpietrini
Come spesso succede in Olanda abbiamo attraversato per 4 volte il fiume servendoci di piccole barche.
Al nostro arrivo abbiamo trovato un posto che serve i "pannenkoeken" (una sorta di crepe gigante e farcita come una pizza) che abbiamo scoperto nel nostro viaggio passato. Abbiamo deciso di premiarlo così dei tanti km percorsi.

Note a margine knopput letteralmente si traduce in punti di snodo, ma un'altra possibile interpretazione è "ti sto prendendo in giro", più di una volta ci siamo trovati a percorrere strade più lunghe seguendo le indicazioni quando sarebbe bastato proseguire dritti!

mercoledì 14 agosto 2019

Da Maastricht a Roermond (69.36 km pedalati)

Partiamo da Maastricht e dopo pochi km ci ritroviamo di nuovo in Belgio. Infatti, il percorso che seguiremo corre vicino al confine, riconoscibile solo dal segno della cartina.

Il sistema delle chiuse permette di trattenere acqua rendendo i canali sempre navigabili, tant'è che in alcuni tratti, ad esempio quello passato Maastricht, la Mosa risulta quasi in secca.
Il percorso è piacevole e molto vario, passando dai campi coltivati ai piccoli centri abitati, dai canali al fiume. 
A Thorn si torna in Olanda dove rimarremo fino all'ultimo giorno, anche in questo caso ce ne siamo accorti solo dai cartelli dei knopput.
La strada non presenta difficoltà tanto che ci ritroviamo vicino alla meta in molto meno tempo del preventivato  
Verso l'arrivo prendiamo il primo dei barchini che collega le due sponde (in assenza di ponti).
Arriviamo a Roermond nel pomeriggio e dopo aver favoleggiato su questo nome alquanto evocativo della compagnia dell'anello, ci concediamo una lunga passeggiata. La cittadina è piccola, ma molto graziosa e presenta due grandi complessi ecclesiastici di pregio. Uno di questi è a che un importante luogo di passaggio del Camino di Compostela.

Note a margine: era necessario prendere dai romani proprio la tecnica di realizzazione delle strade nota come "sanpietrini"? I nostri fondoschiena non ne sentivano proprio il bisogno.

martedì 13 agosto 2019

Maastricht (11 km camminati 😊 )

Oggi lasciamo le biciclette nel loro parcheggio, in camera (oh l'Olanda!) e visitiamo la città in maniera alternativa.

Maastricht è una città che merita davvero una sosta: chiese del XII secolo, cinte murarie del XIII secolo, una libreria ricavata in un ex convento dominicano... insomma vale perdersi per le vie di questa che è la più antica città olandese.
Inoltre, se volete concedervi una piacevole pausa potete scegliere uno dei tour in battello sulla Mosa, noi abbiamo scelto quello delle chiuse e del porto antico. 
La serata l'abbiamo trascorsa a disegnare i prossimi percorsi da fare in bici, utilizzando le numerose mappe delle ciclabili olandesi (non è uno scherzo ci sono circa 20 mappe che coprono il piccolo territorio dei Pesi Bassi).

Note a margine: a Maastricht veniamo perseguitati dal fantasma di Eros Ramazzotti, in ogni negozio e ristorante quando non è la radio è il proprietario a cantarcelo!!!!

lunedì 12 agosto 2019

Da Liegi a Maastricht (38.34 km pedalati)

Mattina visita alla città di Liegi, carina, da segnalare la stazione disegnata da Calatrava e la scalinata al monte di Bueren.

Poi si parte verso l'Olanda (Ollolanda!). Ci augura buon viaggio la statua del Re (molto stile Signore degli Anelli) e proseguiamo su una ciclabile ben indicata, anche se inizialmente attraversa una discarica e un centro trattamento rifiuti: il profumo non è quello di lavanda.
Quando la strada inizia ad essere più piacevole, attraversando parchi e piccole città, la pioggia torrenziale decide di farci compagnia per svariati km. Bagnati come le oche e le papere che incontriamo frequentemente, decidiamo per una sosta al cioccolato caldo a pochi km dall'Olanda. Fortunatamente dopo un po' esce il sole e attraversiamo il confine baciati dall'astro splendente. Confine che sulla sponda sinistra di trova poco prima di Maastricht, dove passeremo l'intera giornata di domani.

Note a margine: anche in questo caso per individuare il confine ci siamo avvalsi del GPS, in quanto a parte il differente asfalto della ciclabile non vi erano segni visibili. Questa è l'Europa che vogliamo.

domenica 11 agosto 2019

Da Namur a Liegi (39,56 km pedalati)

Oggi è domenica e noi ce la prendiamo un po' comoda. Dopo una ricca colazione bio in una boulangerie del centro a Namur (che merita un giro) decidiamo di prendere il treno per Huy tagliando così un po' di km.

A Huy c'è un ex campo di concentramento nazista, ora museo della resistenza. Purtroppo siamo arrivati tardi e non siamo andati a visitarlo, ma si consiglia uno stop. Ora e sempre resistenza.
Da Huy a Liegi la ciclabile non è difficile ed è ben indicata, ma attraversa una centrale nucleare enorme (attraversa nel vero senso del termine), vari paesi deserti e parecchie fabbriche dalle alte ciminiere. Il paesaggio, quindi, è desolante.
Arriviamo a Liegi e scopriamo che l'albergo ha una piscina con saune e jacuzzi.... Ciao.
Note a margine
Vicino alla centrale nucleare di Tihange abbiamo assistito ad una partita di calcio giovanile in cui una delle due squadre (Huy Fc) aveva la maglia granata. Federico è impazzito!!!

A Ivoz-Ramet appena ripartiti dopo il pranzo incontriamo una gentile signora che scopriamo avere origini italiane, la mamma di Novellara! Rifiutiamo il bicchiere di vino che gentilmente ci avrebbe offerto, pensando ai 20 km ancora da fare.

sabato 10 agosto 2019

Da Haybes a Namur (52,11km pedalati)

Ripartiamo dopo aver passato la notte in una specie di castello in mezzo alla foresta pronti a raggiungere finalmente il Belgio. La ciclabile segue fedelmente il fiume rendendo la pedalata sicura e piacevole. Il vento a favore aiuta a tenere una buona media.
Giunti ad Ham sur Meuse taglia un’ansa della Mosa per portarci direttamente a Chooz e saltare l’omonima centrale nucleare, ben visibile (e un po’ inquietante) quasi in ogni punto della strada, prima in salita e poi in discesa.
Superato il paese, molto carino, si ritorna a pedalare verso Givet ultimo paese francese del nostro viaggio. Dopo un caffè ristoratore seguiamo le indicazioni della ciclabile che però spariscono completamente e proviamo a raggiungere il confine un po’ ad orientamento un po’ grazie al navigatore.
In Belgio le indicazioni tornano ad essere precise e la ciclabile compie una deviazione tra salite e un lungo sentiero in lenta ma costante discesa. Si ritorna lungo la Mosa a Hermeton sur Meuse. Da lì la strada verso Dinant procede tranquilla e piatta anche se il vento forte e a folate disturba molto la pedalata.
Giungiamo a Dinant che è una cittadina meravigliosa compresa tra due montagne di cui una fortificata. Dinant è anche il posto dove viene prodotta la Leffe ed è alla Maison Leffe che facciamo visita prima di prendere il treno per Namur. Scelta obbligata in quanto non abbiamo trovato camere libere a “Leffe city”
Nota a margine: nonostante la visita alla Maison Leffe non sia completamente esaustiva (di fatto sono solo video), la tappa è comunque d’obbligo

venerdì 9 agosto 2019

Da Charleville-Mézières a Haybes (59,44 km pedalati)

Molto facile uscendo da Charleville imboccare la Voie Verte, che è ben segnalata. Il tempo non promette nulla di buono, ma finalmente la strada lungo la Mosa riserva paesaggi spettacolari, che valgono la fatica fatta finora.
Procediamo spediti macinando km, tanto che ci dimentichiamo di dover pranzare, anche se con la pioggia trovare un posto dove fermarsi non è facile. 
Decidiamo di tirare fino a Revin che sembra essere una città abbastanza grande, dove speriamo di trovare una tettoia, un benzinaio (per ricordare le avventure olandesi), il parcheggio di un supermercato (per ricordare le avventure austriache).
Troviamo invece una "sale de petanque" con dei vecchini davanti la porta, in attesa una pausa della pioggia. Federico ha un'idea: "chiediamoci se ci fanno mangiare dentro". Detto fatto, ci ritroviamo all'interno del circolo dove scopriamo manifesti e foto che ricordano la storia di questo glorioso posto. Lo chef di sale è un marocchino, tra i giocatori troviamo un italiano di origine abruzzese e un portoghese... per dire "quando i migranti eravamo noi".
Mangiamo i nostri panini chiacchierando con questi simpatici e gentili pensionati.
Così rifocillati partiamo verso la meta, che distava solo pochi km. Il paesaggio continua ad essere molto bello e la pioggia ad aumentare. Arriviamo bagnati come papere (dalle vache dei giorni passati siamo passati alle oison!).


Nota a margine: con l'inizio della Via Verde anche i paesini sembrano prendere più vita.

giovedì 8 agosto 2019

Da Stenay a Charleville Meziers (46,54 km pedalati)

Partiamo da Stenay con un pallido sole e ci apprestiamo a percorrere l'ultimo tratto di provinciale, prima di prendere la sospirata Voie Verte che costeggia la Mosa.
Da Stenay a Beaumont-en-Argonne la strada è noiosa e piena di sali-scendi. I sali salgono... molto, anche scendi scendono, ma i sali ce li ricordiamo di più.

Arrivati a Beaumont (la cui imponente chiesa di Saint Jean Baptiste merita una sosta, non fosse altro che per lo strappone per arrivare in piazza), incontriamo proprio lui Jean Baptiste (Emanuel Zorg), reincarnato in un simpatico vecchino, il quale ci consiglia una deviazione dall'Eurovelo che fa risparmiare 4 km. La prima parte è dura, molto dura, ma si viene ricompensati nella seconda parte dove in discesa si arriva a Mouzon. 
Mouzon, dove dovrebbe cominciare la Voie Verte, ma di questo parleremo dopo.
All’inizio della nostra salita incrociamo il Compagno Ciclista che, vedendo la fatica nei nostri occhi (o forse solo per le maglie rosse), ci saluta con un barbuto pugno chiuso. Hasta la victoria siempre!
Mouzon merita una sosta, il paesino è molto carino, ma soprattutto abbiamo trovato il primo locale aperto che serve delle buone birre belghe e fa usare la toilette.
Rifocillati dal pranzo e dall'alcol partiamo baldanzosi verso la nuova ciclabile che la guida dava per pronta a primavera 2018... non è vero. Dopo un primo tratto asfaltato ci troviamo ad affrontare una terribile pietraia (terribile per Daniela che odia pedalare sulla ghiaia), abbastanza lunga e orientandoci nell'ultimo km attraverso i campi.
Finalmente a Remilly-Allicourt incontriamo la Mosa, l'abbracciami caldamente, pedalando al suo fianco fino a Sedan. Giunti a Sedan abbiamo deciso che per oggi basta e quindi treno fino a Charleville Meziers, che merita davvero una sosta per la sua bellezza e vitalità.


Nota a margine: se doveste decidere di fare l'Eurovelo ª parte Verdun dimenticate tutto quello che c'è prima di Sedan. Quindi noi da domani inizieremo il racconto del viaggio lungo la Mosa.

mercoledì 7 agosto 2019

Da Verdun a Stenay (61,52km pedalati)

Verdun meriterebbe una sosta anche di un giorno soprattutto per gli amanti della storia, visto l'importanza che questa città ha avuto nella Grande Guerra.
Al momento le indicazioni su come prendere l'Eurovelo 19 dalla città non sono chiarissime. Noi siamo andati un po' a "senso" seguendo il fiume. Resta comunque molto piacevole questa nuova ciclabile che si snoda per 16 km. Sempre per gli amanti della storia a Bras sur meuse parte un percorso per visitare i luoghi di battaglia della I Guerra Mondiale... peccato che venendo da Sud il cartello con le indicazioni sia 5 km dopo!!!
Da Forges sur Meuse a Stenay i 35 km percorsi sulla strada provinciale non hanno riservato alcuna emozione. Fatta eccezione per le vacche, di cui la regione è piena, non c'è niente. Permangono i problemi per i servizi igienici e per il rifornimento di acqua e questa volta non c'era neanche una parrucchiera disposta ad aiutarci.

Nota a margine: mentre in Ungheria l'ufficio del turismo "assolda" cani randagi per accompagnarti in sicurezza lungo la strada (si veda episodio "Da Bratislava a Gyor", qui i cani non sono randagi ma ti rincorrono abbaiando e ringhiando!

martedì 6 agosto 2019

Da Nancy a Verdun (70km pedalati)

Dopo un breve trasferimento via treno fino a Commercy iniziamo finalmente a pedalare e a prendere confidenza con il segnale dell'Euro 19.

Il primo tratto di ciclabile fino Lérouville è bello e protetto, poi inizia una provinciale poco trafficata che attraversa campi di grano e allevamenti di mucche. Tutto bello, ma se c'è il sole "t'incocci", se piove ti bagni, noi ti bagni.
Arrivati ad Ailly la guida e le indicazioni invitano a fare 7 km in salita verso St. Mihiel. Noi, tentando di fare i furbi, abbiamo preso un'altra strada, convinti di scampare la salita, incontrando strade molto ghiaiate, comunque salita e km in più. Il consiglio? Seguire le indicazioni, chi ha disegnato l'eurovelo conosce.
Da qui fino a Belleray la strada provinciale è abbastanza trafficata (traffico pesante compreso), ma abbastanza sicura e passa attraverso campi coltivati.
Unica pecca è che per i circa 33 km seguenti non c'è una fontana per l'acqua e i bar dei pochi paesi incontrati erano chiusi. Se non fosse stata per una gentile parrucchiera avremmo finito l'acqua ben prima di arrivare a destinazione.
Da Bellaray inizia un tratto di ciclabile nuovissima che costeggia la Mosa (finalmente), anche se attualmente poco indicata: fate attenzione.
Arriviamo a Verdun, che scopriamo essere una bella cittadina in cui si respira ancora molto la grande guerra.


















Nota a margine, a differenza della Germania quando ordinate una birra se non specificate "media" te la portano piccola.

lunedì 5 agosto 2019

Da Milano a Nancy

Raggiungere la Mosa dall'Italia non è facile. Dimentichiamoci i treni tedeschi/austriaci che ti portano direttamente a destinazione imbarcando le bici da Bologna.
Focalizziamoci piuttosto su un autobus verde-arancio e da lì immaginiamoci ogni possibile contrattempo... si avvererà!
Dall'idea iniziale un "comodo" Milano-Nancy causa mancanza di rastrelliera, prendiamo un Milano-Strasburgo a cui poi abbinare un treno.
Dopo aver attraversato la Svizzera in colonna, subito molti controlli passaporti da parte della polizia tedesca arriviamo con 2,5 ore di ritardo alle ore 3,30 AM. Non ci resta che dirigerci in bici in stazione, il cui orario previsto di apertura è 5,00! Il nostro treno per Nancy parte alle 6,17. Nota positiva i regionali imbarcano gratis le bici!
Ci dirigiamo verso l'hotel per lasciare le borse e iniziare la visita della città, ma scopriamo che Nancy non è piatta! Raggiungere l'albergo è un po' come salire a Monta Mario, romani provatece!
Scegliamo quindi di spostarci coi mezzi pubblici.
Nancy è una città molto carina, ma in 2 ore è possibile visitarla interamente... soprattutto il lunedì che è tutto chiuso (chiese comprese).
In tutto ciò ancora non siamo sulla Mosa, che raggiungeremo domani e finalmente inizieremo a pedalare! 

(Pedalati 7km camminati 12 km)

La Meuse a velo: 589,11 km pedalati

Il lungo viaggio di ritorno ci sta portando alla fine della nostra quarta vacanza in bicicletta.   Quest'anno abbiamo "conquist...