lunedì 14 agosto 2017

Da Szentendre a Esztergom (60 km)

In assoluto la tappa paesaggisticamente più bella. 
Note per cicloturisti, ma anche solo turisti:
- in Ungheria ricordatevi di metter le gambe sotto al tavolo entro le 20:30. Alle 21 la cucina chiude e tanti cazzi, al massimo potete trovare un kebab, forse;
- Panziò vuol dire pensione, cioè affittacamere. Se fate tardi, panziò chiusa e voi vi attaccate al kebab di cui sopra. 
Ripartiamo con la tappa, che è stupenda sia da pedalare che da vedere. 
Dopo aver lasciato la graziosa Szentendre pedaliamo lungo la riva destra del Danubio fino al ponte di Tahitófalu il quale ci porta sull'isola di Szentendre che attraversiamo in tutta la sua larghezza percorrendo una strada poco trafficata tra campi di mais e fattorie con cavalli. Ci fermiamo di fronte a Vac (NoVat, Vac) dove prendiamo il primo traghetto (o' ferrebbott). 
Giunti a Vac pedaliamo lungo la sponda sinistra percorrendo la famosa ansa del Danubio. Ciclabile sempre molto bella e varia, affiancata a tratti alla ferrovia. 
Prima di giungere a Szob, ci fermiamo a pranzo a Nagymaros, dove avviene il fatto più rilevante della giornata: Serghio (biciclettaro da noi ribattezzato in onore del più famoso Sergio Pizzorno) ripara la bici di Fede con pochi spiccioli ed un ottimo risultato. 

Questa sosta ci fa però perdere circa 2 ore e giungiamo a Szob un minuto dopo che il penultimo traghetto sia partito. Un'ora di attesa al molo.

Qui ci attendono 5 km di statale 11, di cui sentivamo (ma anche no) la mancanza. Gli ultimi 6 km prima di giungere a Esztergom sono però molto belli lungo una ciclabile che percorre un parco sulle rive del Danubio al tramonto. 

Nota a margine. Arriviamo tardi. La Panziò è chiusa. Suoniamo il campanello e ci viene ad aprire la strega di Biancaneve. Una vecchina tutta rinseccolita nella sua vestaglietta azzurra e con la gobba. La vecchina parla tanto, ma solo ungherese. In qualche modo capiamo che la nostra prenotazione non esiste (grazie Booking) e l'ultima stanza dovrebbe essere occupata da Giulia che, come Laura, non c'è. Dopo mezz'ora di contrattazione la vecchina parlante ungherese, Daniela parlando italo-anglo-mimo otteniamo la stanza, tra l'altro bellissima, e la colazione (Frühstück, che è tedesco ma è l'unica parola non magiara che la strega conosce) di domani alle 9 che ci farà lei, con le sue manine gobbe. 
Dopo aver riscritto per intero questo cazzo di post (fate salva ogni tanto) e finita la birra...
(La foto con le birre piene è finita insieme al post non salvato, forse col kebabbaro di cui sopra)
...ce ne andiamo a dormire nella paziò. 
Buonanotte 
Dani e Fede

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