Attraversiamo la solita diga con relativa centrale elettrica e si passa così sulla rive gauche.
Noi abbiamo incontrato dei lavori per il rifacimento della pista, ma il nuovo percorso è sempre ben indicato da cartelli provvisori...
beh non sempre!!!
Si passa per diversi paesini e poi si torna a pedalare lungo il fiume. Da questa sponda le zone di ombra sono minori e il caldo si fa sentire un bel pò.
A Persenbeurg c'è una fontanella di acqua potabile e un bagno pubblico (pulitissimo) lungo la via (facile da vedere perché c'è una grande fontana).
È consigliabile la sosta perché dopo poco si deve affrontare una salita piuttosto ripida per riprendere il ponte che ci riporta dall'altra parte.
I successivi 20 km si snodano fra il Danubio dove troviamo molte zone balneabili con minispiaggette e pinete fresche che si arrampicano sulle colline che costeggiano il fiume.
A circa 3 km da Weissen ci fermiamo per una radler presso la Gasthaus am Hößgang e mai scelta fu più illuminata. Ad accoglierci un ambiente fuori dal mondo: all'inizio pare di entrare in una locanda medievale con grandi e pesanti tavoli di legno e un mucchio di chincagliera non meglio identificata, in sottofondo musica classica barocca. Poi appare lui, Bernardo, un omino secco secco e con gli occhi un pò spaesati, tutto scapigliato che parla un po' di italiano, francese e latino. Ci serve le birre nel giardino esterno, mentre lui se ne sta dentro tutto spaparanzato a leggere il giornale e ascoltare musica classica, come se il tempo fosse fermo. E anche lui ci è sembrato un folletto fuori dal tempo.
Forti delle radler fresche sgambiamo veloci fino a Weissen che altro non è una stazione traghetti. Si deve suonare una sorta di citofono, non risponde nessuno, ma il barchino arriva a prenderti e in 2 minuti si arriva a Grein.
La domanda che il lettore attento si starà facendo è: ma perché non pedalare sempre dalla stessa sponda???
Domani si va a Mauthausen!
Nessun commento:
Posta un commento