Da Bratislava il primo pezzo di ciclabile è molto carino; si vede il Danubio e ci sono diversi posti in cui fermarci anche con bagni chimici a disposizione. Memorizzate bene il Danubio perché, almeno fino a Györ non lo vedrete più. Anzi manco lì lo vedete!
Passato un isolotto con tanti culetti in esposizione, dopo poco giungerete al confine con l'Ungheria. Questa volta ben segnalato da una bandierina magiara.
Da lì inizia la "pannonia" e capiamo perché i romani volevano conquistarla. Km e km, almeno 40, di campi sterminati di mais.
La ciclabile, seppure ben asfaltata e ben segnalata, si dipana fra la provinciale abbastanza rumorosa, i campi di mais e tanto vento. Nel nostro caso, sempre contrario. Penserete, siete stati sfigati. Ma essendo tutto piatto e aperto il vento e sempre presente.
Mosonmagyarovar è una bella cittadina dove fermarsi per mangiare. Fino a Györ si alternano campi da mais e piccole e graziose cittadine dove la birra costa poco più di un euro: queste rappresentano l'unico svago in un percorso altresì noioso.
Dalla città di Darnózseli fino a Hedervar è possibile essere accompagnati da un cane, forse da caccia, ben addestrato dall'ente euro velo 6, che per 4 km e mezzo ci indicherà tutte le deviazioni tenendovi anche con la giusta tensione in corpo, invitandovi nei momenti di sconforto.
Si sconsiglia di arrivare a Györ troppo tardi per non avere la possibilità di scegliere il giusto ristorante.
Il lungo tratto di oggi non ci ha particolarmente entusiasmato, se non per (opinione di Fede) la fantastica scritta Regia sul muro di una casa. Dani si dissocia, due volte che non si sa mai.
Dani e Fede
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